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Pulitzer, Joseph.

Giornalista, editore e politico statunitense di origine ungherese. Emigrato giovanissimo negli Stati Uniti per cercarvi fortuna, partecipò alla guerra di Secessione nelle file dei nordisti. Orientatosi verso l'attività giornalistica, entrò come corrispondente nel giornale in lingua tedesca “Westliche Post”, pubblicato a Saint Louis, di cui divenne successivamente direttore e poi comproprietario. Corrispondente da Washington del “New York Sun”, nel 1878 acquistò il “Saint Louis Dispatch”, fondendolo con l'“Evening Post” nella testata “Post-Dispatch”, e nel 1883 comprò il “New York World”, varando un nuovo modo di fare giornalismo. Dando il massimo rilievo alle notizie di cronaca nera e a quelle scandalistiche, con titoli cubitali, descrizione di particolari raccapriccianti e illustrazioni drammatiche, fece rapidamente salire il numero delle copie vendute. Affiancò l'attività giornalistica ed editoriale, che gli consentì di accumulare ingenti capitali, con quella politica: nel 1869 fu eletto deputato al Parlamento dello Stato del Missouri per il Partito liberale-repubblicano; passò successivamente nelle file democratiche e nel 1874 fu nominato membro della Convenzione nazionale del Missouri. Nel 1887 fu eletto al Congresso, ma si dimise dopo pochi mesi. Munifico personaggio, ha legato il proprio nome ai premi di letteratura e giornalismo, istituiti grazie alle sue cospicue donazioni. Il cosiddetto premio P., originato da un lascito di 500.000 dollari alla scuola di giornalismo della Columbia University, si compone di otto premi per il giornalismo, cinque per la letteratura e, dal 1943, uno per la musica, attribuiti ogni anno (a partire dal maggio del 1917) dagli azionisti della Columbia University alle firme più meritorie del panorama culturale contemporaneo (Budapest 1847 - Charleston, Carolina del Sud 1911).